Illustre pres. Bonsanti,
alle politiche del 13 è vero che la % fu del 75. Ma a questo va aggiunto il 18% del voto al m5s, che al tempo si qualificava assolutamente come “antipolitica” coi suoi “tutti a casa, tutti morti, tutti zombi”.
Poi alle successive regionali l’astensionismo, pur col m5s, precipitò sino al 39% di quelle emiliane-romagnole.
Questa diserzione dal voto assieme alle analisi demoscopiche annuali di I. Diamanti, in crescita costante sino ad arrivare nel dic. 14 a certificare una sfiducia nella politica al 97%, nel Parlamento al 93%, nello stato all’85%, fanno nascere una domanda: “Ha qualche senso andare al voto senza una nuova offerta politica AFFIDABILE e CREDIBILE per l’elettorato?” O sarebbe solo un’ulteriore conferma della logica e scontata diserzione dal voto per l’assoluta, non più accettata, storica mediocrità?
La politica come tale, e dentro di essa la sinistra, ha ormai esaurito ogni credibilità presso la Cittadinanza, per cui non vedo spazi significativi per nuovi partiti di sinistra, destra o centro che siano, ma solo spazi di testimonianza. E poco per quelli vecchi. E il M5S occupa più lo spazio anticasta che quello di “unico oppositore”, ma certamente non ha ancora la storia e i titoli per guidare un grande paese.
C’è solo una via per riportare la Cittadinanza al voto e darle una prospettiva di progresso: riportare in Parlamento persone di chiaro rigore morale e culturale, qualità che raramente si dissociano, garantito dalla storia e non dalla propaganda.
Come quei professori che da tempo esprimono proposte di saggezza e buon senso per riforme sia costituzionali, che economiche e di ogni altro specifico tema. Proposte che possono certo essere considerate un ottimo programma di legislatura.
La via della “cultura” è anche quella percorsa da Podemos in Spagna, dove professori si sono rivolti a tutta l Cittadinanza stanca di mediocrità, non solo a sinistra, non sinistra contro destra, ma sotto contro sopra, Società Civile contro casta.
Professori che formino un’entità sociale più che un classico partito e senza dimenticare che la Costituzione consente un percorso di Democrazia Diretta Propositiva, con “progetti di leggi” e non labili promesse da campagna elettorale, senza passare dal voto per marcare maggiormente la differenza, la cesura con presente e passato.